The Whale Regista: Darren Aronofsky

The Whale, Darren Aronofsky

The Whale

Regista: Darren Aronofsky

Cast: Brendan Fraser, Sadie Sink, Hong Chau, Ty Simpkins, Samantha Morton, Ryan Heinke, Huck Milner

Provenienza: USA

Anno 2022

Autore recensione: Roberto Matteucci

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Who would want me to be part of their life?

La reazione a un trauma, come un lutto, si può manifestare anche con una compulsiva alimentazione incontrollata.

L'angoscia dovuta alla perdita di un oggetto amoroso può rivelarsi mangiando tanto, troppo e soprattutto junk food e schifezze di ogni tipo, senza assaporarne il gusto e il piacere della convivialità.

L'obesità può provocare infarti, ictus, ipertensione, diabete, tumori.

“Un piatto di verdura con l'amore è meglio di un bue grasso con l'odio” (Proverbi 15:17). Thomas, un bravo missionario cristiano, avrebbe dovuto citare questa frase della Bibbia a Charles, il super obeso protagonista del film The Whale diretto da Darren Aronofsky, presentato alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Forse perfino un richiamo del Cantico dei Cantici non sarebbe stato sbagliato. Al corpo di Charles è sparito ogni paragone al vino, mirra, giglio, melo, tortora, fico, viti, melagrane, alberi di cipro e nardo, zafferano, cannella, cinnamomo, albero d'incenso.

The Whale, Darren Aronofsky

Videocall. Charlie, un professore d'inglese, tiene una lezione online con i suoi studenti. Primo piano dello schermo di un portatile. Ci sono molti riquadri con l'immagine di chi è collegato. Tanti giovani allievi. Un solo riquadro è nero, la videocamera è spenta, è quella dell'insegnante.

Perché Charlie non accende la cam? Cosa nasconde?

Charlie si vergogna perché è gravemente obeso. È grandissimo. È una balena. Le gambe non lo reggono, si sposta a fatica, unicamente per urgenti necessità e usando un deambulatore. Altrimenti rimane seduto in una capiente poltrona. Passa il tempo ingurgitando porcherie, giganteschi basket di pollo fritto. In ogni posto occulta schifose e grasse merendina ingozzate senza masticarle.

Un ragazzo bussa alla sua porta, è Thomas un predicatore della chiesa cristiana della New Life. Entra mentre Charlie si sta masturbando freneticamente guardando un film porno gay nel computer. Il suo orgasmo è terribile, ripugnante.

Charlie ha i valori clinici sballati, ha poco da vivere. Contemporaneamente nella sua esistenza appaiono due ragazzi. Uno è Thomas il missionario, il quale insiste nell'incontrarlo per poterlo salvare. L'altra è Ellie, la figlia adolescente ribelle, provocatoria, sprezzante.

I tre entrano in contrapposizione, ognuno ha la propria ragione. La loro conflittualità è dirompente per Charlie, sta morendo e non gli interessa.

The Whale, Darren Aronofsky

Gli argomenti della storia sono toccanti, creano una emozione intesa: obesità, omosessualità, morte, elaborazione del lutto, conflitti generazionali.

Per Darren Aronofsky questi temi si raggruppano nel sostantivo 'umanità':

Quelli in scena sono tutti personaggi umani e profondi e mi sembrava un buon luogo dove investire la mia immaginazione».” (1)

Gli eventi all'interno dell'appartamento di Charlie sono un microcosmo della vita quotidiana. Ciascuno ha nel suo animo sia il bene, sia il male. I comportamenti duri e insensibili coprono la capacità di amare e di essere generosi. Il regista racconta la sua idea:

C’è un punto di vista cinico nel film che è quello di sua figlia Ellie che lotta contro la visione ottimistica e d’amore di Charlie. Ma credo che le persone non sono capaci di non amare proprio come dice una battuta che amo molto del film. È questo il messaggio più importante che voglio lanciare al mondo. Tutti stanno abbracciando il lato oscuro ma dobbiamo invece accogliere l’idea che tutti amiamo e dobbiamo aggrapparci a questo.” (2)

Per Aronofsky tutti sono possono amare. A volte gli atteggiamenti difensivi sono la rappresentazione del lato oscuro delle persone.

Ma c’è amore fra i personaggi di The Whale? Sicuramente hanno una parte oscura.

La spiritualità ha bisogno pure di un corpo, di una carnalità. La sensibilità alberga in un organismo. Aronofsky descrive la corporeità con una metafora, l'esortazione a non giudicare un libro dalla copertina:

In questo film uno dei temi principali è senz’altro che non si può giudicare un libro dalla sua copertina. Non si può assolutamente giudicare nessuno di questi personaggi da una prima impressione. Il modo in cui Charlie, il professore di inglese, spinge i suoi studenti a ricercare una verità dietro le apparenze è d’ispirazione.” (3)

La realtà è differente, si giudica dalla copertina!

I caratteri rappresentano questo pensiero del regista.

Charlie è gentile, educato, colto, continua ripetere “I'm sorry”. Il suo lato oscuro è il suo corpo deforme. Se Charlie fosse brutto non sarebbe un problema. Anche i brutti si fidanzano, si sposano, hanno delle relazioni appaganti, Charlie è in una situazione peggiore, Ellie lo aggredisce urlandogli: “you're disgusting.” La sua dimensione appare causata da un dolore, da una morte. Invece, la sua obesità non proviene dal decesso di un amico ma dal carattere tormentato, autodistruttivo, debole, empio, malinconico, pigro, indolente, svogliato, abulico, avaro.

The Whale, Darren Aronofsky

Ellie ha un lato oscuro appariscente. È cattiva, aspra, spigolosa, ironica, cinica, spietata, arrabbiata, irascibile. Ha un pregio, usa questi elementi negativi per gesti di bontà. Aiuta Thomas a rappacificarsi con la famiglia e permette al padre di leggergli il suo vecchio tema.

Al contrario Thomas è completamente in luce. Caritatevole, buono, altruista, giusto. Vuole veramente aiutare Charlie. Non lo conosceva, non è schifato dalla sua sgradevole materialità. Al contrario degli altri la fisicità di Charlie lo lascia indifferente. Lo scopo di Thomas non è farlo dimagrire ma è realmente preoccupato della sua anima. Lo vuole in paradiso, ed è ripagato con le contumelie di Ellie, e lo snobismo culturale sia di Charlie, sia dell'antipatica e stalker Liz. Il lato oscuro di Thomas è la sua fuga.

La tensione e l'ansia sono intensi. Il merito del regista è esserci riuscito con una storia semplice, accentuata dal peso di Charlie. Ma la lettura è più ampia, si potrebbe traslare anche in altre malformazione.

La caratteristica del film è ovviamente la location ristretta e unica. L'ambientazione è totalmente nella casa di Charlie. Una dimensione teatrale. La scelta è descritta da Darren Aronofsky:

Con Mother! realizzai un film confinato tra le mura di una casa, qui mi sono chiesto come sarebbe stato fare lo stesso con un personaggio poco mobile. Io e Matthew Libatique, (il direttore della fotografia, ndr) abbiamo discusso molto per capire come potesse quel personaggio diventare cinematografico. Quando ho visto il primo montaggio del film, il momento più difficile della vita di un regista, ho provato un senso di sollievo. Non l’ho avvertito come claustrofobico grazie alla scrittura della sceneggiatura e all’uso della macchina da presa.” (4)

Non c'è claustrofobia perché, nonostante la staticità di Charlie, gli altri interpreti si muovono tantissimo, entrano, escono continuamente. Particolarmente Ellie, la quale si dimena a scatti in contrasto alla penosa lentezza del genitore. Inoltre la camera è sempre sugli attori, i quali rispondono adeguatamente alle sollecitazioni del regista.

Sebbene l'azione non si sposta da un singolo edificio, l'ambientazione è ugualmente dettagliata. L'appartamento di Charlie è vivo, addirittura sembra annusare la puzza proveniente dai nauseanti avanzi di cibo sparsi ovunque. Il disordine è imbarazzante, la confusione è totale. Nessuno pulisce. Gli attori si muovono a loro agio in mezzo al caos.

Il fine è eliminare la distanza abissale fra Charlie e la figlia. Ci riesce con l'aiuto di Thomas e con l’aiuto di Moby Dick. Una balena enorme è sola mentre vaga nelle acque profonde dell'oceano.

Il regista non è interessato alle teorie del body-shaming. Charlie stesso si ritiene spregevole. Solo nel finale l'insegnante Charlie trova il coraggio di accendere la videocamera durante la lezione. È il suo insegnamento, la verità deve prevalere. Il regista, malgrado il piccolo spazio, ha l'abilità di posizionare la telecamera per esaltare la bravura degli interpreti.

L'atmosfera è adatta per il periodo del Covid-19, non si esce di casa.

  1. https://hotcorn.com/it/film/news/darren-aronofsky-intervista-the-whale-film-a24-brendan-fraser-storia-sadie-sink/

  2. https://hotcorn.com/it/film/news/darren-aronofsky-intervista-the-whale-film-a24-brendan-fraser-storia-sadie-sink/

  3. https://www.spettacolo.eu/venezia-79-conferenza-the-whale/

  4. https://hotcorn.com/it/film/news/darren-aronofsky-intervista-the-whale-film-a24-brendan-fraser-storia-sadie-sink/




Roberto Matteucci

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“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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