79. Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica Di Venezia, 31.08 - 10.09 2022 - Film E Recensioni

79th Venice International Film Festival, Lido di Venezia, 31.08 - 10.09 2022

Recensioni, notizie e analisi dalla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 31.08 - 10.09 2022

I film più importanti della Mostra secondo la redazione di popcinema.org.

Autore Roberto Matteucci

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VENEZIA 79 CONCORSO


THE SON


Regista Florian Zeller


“He scares me.”


Nicholas è un adolescente di New York. I genitori sono divorziati. Nicholas vive con la madre mentre il padre si è risposato e ha un figlio appena nato. La separazione ha creato una frattura nell'animo di Nicholas. Non ha reagito come un normale adolescente, ribellandosi o compiendo gesti stupidi. Nicholas si è rinchiuso in se stesso. Non ha amici, non esce. Ha una depressione acuta. Come si affronta la depressione dei teenager? Con l'amore dei genitori o con la cura dei dottori? E cosa c'è dietro la lavatrice?

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BONES AND ALL


Regista Luca Guadagnino


“You look like a faggot.


Guadagnino combina due generi sempre preziosi: il road movie e il cannibalismo. In tutti gli stati americani si camuffano innumerevoli cannibali. Si riconoscono fra loro, anzi si annusano a vicenda. Due adolescenti cannibali si conoscono durante la loro fuga. Si amano. Fra loro c'è l'antropofagia, ma si sa, ogni amore ha i suoi ostacoli. Anche l'amore per il cinema ha i suoi ostacoli.


THE ETERNAL DAUGHTER


Regista Joanna Hogg


“I am not fussing.


Nella nebbiosa campagna inglese, percorrendo una lunga strada si giunge al Moel Fanam Hall. È una grandissima, antica magione aristocratica. È stata trasformata in hotel. Un hotel affascinante, ci sono pochissimi clienti. Intorno solo foschia, un parco e tanto silenzio. E quando c'è un silenzio profondo i rumori lievi sono amplificati dall'immaginazione.


Di notte arrivano una scrittrice di cinema e l'anziana madre, la quale aveva vissuto l'infanzia nel palazzo. Gli scricchiolii, i cigolii, le brezze, i suoni, la receptionist, il vecchio e triste domestico contribuiscono a nascondere il vero mistero dell'albergo.


THE BANSHEES OF INISHERIN


Regista Martin McDonagh


“Just silence.


Nell'aprile del 1923, in Irlanda si combatteva la guerra civile. L'accordo con il Regno Unito escludeva le sei contee protestanti del nord. Molti irlandesi non l'accettarono il trattato scatenando il conflitto interno.


In un'isola irlandese distante dalla costa, gli scontri sono percepiti solo per il rimbombo dei colpi di cannone provenienti dalla terra ferma. Ma anche nella piccola isola inizia una guerra civile, Colm rigetta l'antica amicizia con Padraic. Tutti i giorni vanno insieme al pub alle due in punto. Improvvisamente, Colm non vuole più parlargli. Non c'è un motivo. Padraic diventa pazzo per capire le ragioni e lo sfida continuamente. Vivere in quello spazio ridotto, con i soliti individui, compiendo continuamente le stesse azioni, limita l'umanità degli isolani, sfociando in follie innaturali.


Nel maggio del 1923, la guerra civile in Irlanda finisce, ma non la guerra nell'isola.


LOVE LIFE


Regista


Kôji Fukada


“Ho letto molto di scienze e filosofia ma quelle non sono cose che possono proteggerci.”


Love Life è un film sull'elaborazione del lutto per la morte di un figlio. Il bambino è il figlio di Park, avuto da un altro matrimonio. Adesso Park è sposata con Jiro, il quale non l'ha ancora riconosciuto perché la loro unione è osteggiata dai genitori di Jiro. Park per il dolore cerca di avvicinarci al ex marito, un senzatetto coreano sordo muto sotto la protezione dei servizi sociali.


Il vincente sarà proprio quest'ultimo, furbo e disonesto.

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THE WHALE


Regista Darren Aronofsky


“You're disguisting.”


La perdita di una persona amata crea uno sconvolgimento. Gli effetti possono essere di parecchi tipi. In seguito al suicidio del compagno, Charlie si abbatte e sfoga la rabbia mangiando di tutto, in quantità colossale. Il suo fisico è totalmente deformato, di dimensioni stratosferiche, non riesce a stare in piedi. Sta per morire, i sui livelli clinici sono spaventosi. Incontra la figlia adolescente, ribelle ma intelligente. Il confronto è furente, inframezzato dalla visita di un missionario cristiano desideroso di convertire Charlie. È la storia di Moby Dick, cacciato per anni, fugge per gli oceani al suo nemico.


BARDO, FALSA CRÓNICA DE UNAS CUANTAS VERDADES


Regista Alejandro G. Iñárritu


“Non puoi sognare di sognare.”


Il sogno dovrebbe essere unico eppure per Alejandro Iñárritu c'è intercambiabilità sia con la realtà, sia con l'immaginazione stessa. Il regista in tre ore concentra una moltitudine di temi, spesso banalmente conservatori e reazionari. Non basta lo stile dell'autore, la sua intelligenza nel raccontare con sistematicità una narrazione illeggibile. Ironicamente, c'è un'iperbole spiritosa: Amazon ha comperato la Bassa California dal Messico. Se questa è una esagerazione, esiste però una sconfortante verità riguardante una altra potente multinazionale americana: Netflix ha comperato il cinema mondiale.


FUORI COMPETIZIONE


BOBI WINE: GHOTTO PRESIDENT


Regista Christopher Sharp e Moses Bwayo


“Perché tutti nel ghetto sono superstar”.


Continua l'assalto di cantanti, comici, attori, artisti al potere. Il motivo è elementare. Sono creazioni di marketing. Con una macchina propagandistica elevata e abbondantemente finanziata possono vincere. Accade persino in Uganda. Il cantante Bobi Wine vuole diventare presidente. Bobi Wine vuole insegnare la democrazia agli ugandesi, ma gli ugandesi sanno cos'è la democrazia? Non ne sono convinti i due registi attivisti e leggermente faziosi. Dirigono un film divertente soprattutto grazie alla ritmica musica del candidato presidenziale.


LIVING


Regista Oliver Hermanus


“Infatuated?”


Dirigere il remake di Vivere – Ikiru del regista Akira Kurosawa non è un compito facile. Eppure, Oliver Hermanus è in grado di realizzarlo ambientandolo nella Londra degli anni cinquanta. La burocrazia non ha cuore in nessun paese perciò - a Londra, o a Roma, o in Giappone - rimane sempre ottusa e inutile. Ci vuole la morte per addolcire gli zombi burocrati.

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MASTER GARDENER


Regista Paul Schrader


“The better the money, the better the manure.”


Paul Schrader ritorna a elaborare il passato terrificante di un uomo colpevole di crimini infami. Un tema tipico per il regista, da Taxi Driver a The Card Counter e First Reformed. Narvel era membro di un gruppo paramilitare di neonazisti. Ha il corpo è completamente tatuato da svastiche. Ora è invece un valente giardiniere, dirige il Grace Woods Gardens, un incantevole parco denso di fiori di ogni tipo. Quando arriva Maya, la nipote della padrone, è costretto a ripensare al suo trascorso in maniera definitiva. Nessun legame deve rimanere.


DON’T WORRY DARLING


Regista Olivia Wilde


“Changing the world.”


Quale sarà il nostro futuro? Un metaverso ideale, dove la perfezione è d'obbligo?


È la Victory Town. Una città esemplare degli anni cinquanta. Tutti sono colorati, belli, perfetti, eleganti, felici. Si muovono sincronizzati, escono per il lavoro allo stesso orario e partono con le macchine nello stesso istante. È il progetto Victory. Non si può lasciare il deserto. È un luogo felice o una prigione? E cosa succede nella Sede Centrale?


È necessaria una rivolta delle donne per insorgere, gli uomini sono incapaci di comprendere o forse sono essi i carnefici.


DEAD FOR A DOLLAR


Regista Walter Hill


“I try to pay my debts.“


Il western mantiene intatta la sua seduzione. I toni leggeri dei vecchi western hanno aumentato il ritmo, ma i caratteri mantengono sempre la loro integrità, sia per i buoni, sia per i cattivi.


Consapevole delle regole del genere è Walter Hill nel suo ultimo film. Una storia classica, normale, con raffinate cavalcate, dialoghi brillanti, paesaggi immensi e il duello finale con sorpresa.


Fra i tanti uomini bellicosi, c'è una sofisticata signora capace di sparare precisamente e una cameriera inaspettatamente grintosa.


ORIZZONTI CONCORSO


ARU OTOKO (A MAN)


Regista Kei Ishikawa


“Nessuno vive senza riportare qualche cicatrice.”


Se la nostra esistenza non ci piace ovvero ha avuto dei traumi inconcepibili è possibile cambiare nome, vita e abitudini abbandonando drasticamente il passato?


In Giappone, il regista Kei Ishikawa racconta di come molti, o forse tutti, necessitiamo di una nuova identità. La storia procede come un thriller, con tanti flashback per costruire le personalità.


JANG-E JAHANI SEVOM (WORLD WAR III)


Regista Houman Seyedi


“Ci tengono sotto la pioggia per questa merda.”


Shakib è un iraniano senza fortuna. Solo, vive nel retrobottega del negozio di un amico. Campa di lavori saltuari e giornalieri. La sola persona frequentata è una giovane e bella prostituta. Shakib è assunto per la preparazione del set di un film storico sui lager nazisti. Da carpentiere, Shakib, si ritrova, inconsapevolmente, attore, addirittura deve interpretare Adolf Hitler. Simultaneamente, può godere dei benefit come alloggiare nella casa inalzata per le riprese. Purtroppo giungono anche i problemi. La meretrice fugge dal bordello per raggiungerlo ma è inseguita dai protettori.


Shakib è tradito dal cast. La sua vendetta sarà giusta e spietata.


LA SYNDICALISTE (THE SITTING DUCK)


Regista Jean-Paul Salomé


“Quindi a lei la grappa e a me i seminari.”


Maureen è una donna energica, volitiva. Gestisce il sindacato dell'Areva, la multinazionale francese per il nucleare. Maureen non ha paura. Individua il tentativo dei manager di vendere il settore nucleare con l'aiuto di pericolosi intermediari. È aggredita, è arrestata perché sospettata di fingere. Comincia una lotta per difendere la sua onestà. Isabelle Hupper è sia contemporaneamente fragile e risoluta nel ruolo.


ORIZZONTI EXTRA


VALERIA MITHATENET (VALERIA IS GETTING MARRIED)


Regista Michal Vinik


“Se hai paura dei lupi non entrare nella foresta.”


Pure in una nazione multietnica come Israele c'è fatica a relazionarsi e sposarsi con una brava ragazza. Diffuse sono le agenzie matrimoniali. I russi ebrei cercano prevalentemente delle belle donne ucraine. Christine vive da anni con un uomo russo israeliano. Convince la sorella Valeria a trovarsi un pretendente. Poiché è attraente, un ragazzo si infatua di lei. Valeria vola a Tel Aviv per conoscerlo. Esso è gentile, premuroso, carino, educato, eppure Valeria lo rifiuta. Perché? È la domanda del film, capire perché lo allontana; ogni spettatore sceglie la propria spiegazione.


BI ROYA (WITHOUT HER)


Regista Arian Vazirdaftari


“Se una persona si dimentica del passato è sempre la stessa persona?”


Una famiglia borghese iraniana, Roya la moglie e Babak il marito, ha avuto il sospirato visto per trasferirsi in Danimarca. Mancano due settimane alla partenza, quando una sera Roya vede in strada una ragazza sola, smarrita, la quale sviene di fronte a Roya. La ragazza, dopo il primo momento di smarrimento e nonostante l'irritazione di Babak, si sistema nella loro casa. Si sistema troppo bene, poiché inizia a somigliare, con le medesime caratteristiche, a Roya. Chi è questa giovane? Chi è Raya?


L'identità si confonde, come si sparigliano le regole del campo e controcampo.


NEZOUH


Regista Soudade Kaadan


“Un film in Siria dove nessuno muore?”


Zeina è un'adolescente, vive con i genitori in Siria. La sua casa è nella linea di conflitto della guerra civile. Il padre non vuole andarsene. L'appartamento è colpito in pieno da una bomba, provocando un enorme buco nel soffitto. Zeina attraverso la fessura incontra Amer, anch'esso non sfollato insieme alla sua famiglia. Diventano amici, Amer gli insegna la fantasia dell'immagine. Quando la madre e la figlia fuggiranno nonostante l'opposizione del padre, Amer si unirà e aiuterà le due donne. È un film di ricchi colori, di contrasti fra l'ironia dei dialoghi e la drammaticità degli scontri. La meta è il mare. Riusciranno a raggiungerlo?


BIENNALE COLLEGE CINEMA


GORNYI LUK (MOUNTAIN ONION)


Regista Eldar Shibanov


“Maybe I am a boy.” “Maybe you are a wolf.”


In Kazakhistan, vicino al confine con la Cina, una famiglia affronta la modernità. La madre vuole divorziare. Trova il vizio di ripulire il pianeta e raccogliere immondizia del marito una debolezza. Zhabi, il figlio piccolo, vorrebbe aiutare il padre, lo considera troppo debole e debilitato nei rapporti sessuali. Non è come lo zio, amante della madre, prestante e giovane. Secondo Zhabi il suo segreto è il Gold Viagra, una produzione cinese del famoso farmaco contro l'impotenza. Il viaggio per averne una scatola è costellato da gioia e ingenuità. Un film finto, colorato, impossibile, derisorio. Perché due esaltati in bicicletta girano con un cartello contro le violenze domestiche? Alla domanda se esistono nella sua casa dei maltrattamenti, Zhabi risponde sì: la madre spesso picchia il padre.


BANU


Regista Tahmina Rafaella


“Martyrs never die.”


Mentre l'esercito azero sta riconquistando il territorio del Karabakh, precedentemente occupato dagli armeni, la bellissima Banu sta resistendo a una difficile separazione da un marito manesco. Il contendere è l'affidamento del figlio. Il film segue queste due linee, la guerra dei militari e la guerra della donna per cercare dei testimoni a suo favore. La solitudine di Banu appare nei tesi dialoghi e nei campo e controcampo precisi. Alla fine a Baku si festeggia la vittoria, Banu osserva perplessa.

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GIORNATE DEGLI AUTORI


EL AKHIRA. LA DERNIÈRE REINE (THE LAST QUEEN)


Regista

Adila Bendimerad e Damien Ounouri


“Lunga vita ad Algeri”.


Nel 1516, Algeri era minacciata dagli spagnoli. Per cacciarli il suo re si unisce al rozzo e violento corsaro Arus. Ma il nomade Arus questa volta non si accontenta del bottino, vuole qualcosa in più, vuole sistemarsi ad Algeri. Con la morte del re, la moglie Zaphira è la nuova regina. Sarà Zaphira, forte e coraggiosa, ad affrontare il corsaro fino alla sfida finale. Film in costume con un montaggio lineare senza alcuna pretenziosità per la semplicità delle battaglie e degli scontri.


ALONE


Regista Jafar Najafi

“La nostra casa avrà un letto”.

Amir è un bambino, il quale, con due sorelle, la madre e la nonna, vive in un luogo sperduto dell'Iran. Avevano una sorella maggiore, però è morta dopo il matrimonio. È una società antica, le consuetudini hanno una prevalenza e la povertà segna le famiglie. Con la scomparsa del padre, Amir è l'unico uomo perciò è il capofamiglia. A esso si rivolgono i numerosi mediatori per spingerlo a consentire a far sposare una delle sorelle al cognato vedovo. Amir rifiuta sdegnato: le fanciulle hanno solo dieci anni. Ricco di dialoghi, di contrasti fra i discorsi importanti e i giochi ancora infantili, il film ci porta in una realtà suggestiva.

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Roberto Matteucci

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http://linkedin.com/in/roberto-matteucci-250a1560

“There’d he even less chance in a next life,” she smiled.
“In the old days, people woke up at dawn to cook food to give to monks. That’s why they had good meals to eat. But people these days just buy ready-to-eat food in plastic bags for the monks. As the result, we may have to eat meals from plastic bags for the next several lives.”

Letter from a Blind Old Man, Prabhassorn Sevikul (Nilubol Publishing House, 2009)

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