Gerontophilia Regista: Bruce LaBruce
Gerontophilia
Regista: Bruce LaBruce
Cast: Pier-Gabriel Lajoie, Walter Borden , Katie Boland, Yardly Kavanagh, Marie-Hélène Thibault, Shawn Campbell, Jean-Alexandre Létourneau, Dana Wright, Brian D. Wright, Nastassia Markiewicz, Patricia Wilson, Martin Stone, Adam Capriolo, Paul Stewart
Provenienza: Canada
Anno 2013
Autore recensione: Roberto Matteucci
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“Taccheggiare è rivoluzionario.”
Bruce LaBruce è un filmmaker di notevole determinazione. Ha elaborato opere speciali affrontando apertamente degli ostacoli complicati, impegnandosi a elaborare un pensiero anticonformista.
Alla 70. Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 2013, presenta una pellicola divertente e alternativa Gerontophilia.
La trama narra l’amore di un ragazzo per un ottantenne.
Sembra un argomento controverso, eppure è proprio nel soggetto la manchevolezza della storia. Incredibilmente gli manca il coraggio, l’audacia di affrontare una tematica spinosa come normale. Per l’autore la gerontofilia è un feticismo.
Il bellissimo attore canadese Pier-Gabriel Lajoie in un’intervista racconta:
“Lei come definirebbe la gerontofilia: una perversione, una malattia, feticismo?
«Feticismo, di sicuro. Ma sono convinto che tra questi due uomini ci sia del sentimento vero. È stato molto toccante interpretare Lake».
Ma è vero che ha chiesto a la Bruce che cosa fosse il feticismo?
«Oh sì, ho dovuto informarmi (ride)»”. (1)
Nel testo c’è la volontà di indirizzare l’amore naturale fra un adolescente e un anziano come una stranezza, come un ‘feticismo’, rendendolo innaturale.
Nel libro Tre saggi sulla teoria sessuale, Sigmund Freud non interpreta la gerontofilia come un semplice feticcio:
“Il sostituto per l’oggetto sessuale è una parte del corpo in generale assai poco appropriata per gli scopi sessuali (il piede, i capelli), o un oggetto inanimato che sia in evidente relazione con la persona sessuale, ancor meglio con la sua sessualità (capi di vestiario, biancheria). Questo sostituto viene non a torto paragonato con il feticcio, nel quale il selvaggio vede incarnato il suo dio.” (2)
Un attempato pensionato non è un piede o un capello. Non è neppure un oggetto inanimato perché respira e, nonostante l’età, è in grado di amare.
Usciti da questa contorsione, il film è piacevole, allegro, benché il fondo è triste.
Il diciottenne Lake ha una fidanzata stravagante, Desiree. Essa è una vera feticista. In una sequenza la ragazza si eccita citando i nomi di donne rivoluzionarie. “Io sono la rivoluzionaria e tu il santo” afferma a Lake.
Infatti, Lake è tranquillo, pacifico, dolce, mentre essa è fuori di testa.
Lake è un ragazzo semplice, come tanti, corre con lo skateboard, litiga con la madre ma qualcosa lo stranisce.
Lake guarda con voluttà il vecchio volontario aiutare i bambini nell’attraversamento della strada sulle strisce pedonali.
Lavoro come bagnino di salvataggio in una piscina. Un anziano si sente male nella vasca. Lake si getta per salvarlo, lo trascina fuori dall’acqua e lo rianima con la respirazione bocca a bocca. Baciare il vecchio lo ha eccitato e due ragazzine si accorgono della virile erezione di Lake nascosta dal costume.
Vive solo con la madre, con la quale ha sicuramente un complesso rapporto edipico. È geloso del suo amante ed essa lo rimprovera per la sua noncuranza: “Tutto il giorno a leggere libri. Non sono un po’ superati.”
Accetta di andare a lavorare come infermiere oss in una casa di cura per anziani.
Per Lake è scoprire il paradiso.
Il bel Lake, con una catenina con la croce, accompagnato da una musica stimolante lava i corpi piegati e coperti di rughe: “Qualcuno deve pur farlo”. Si accorge della nuova consapevolezza nata dentro di se: gli piacciono i vecchi e inizia a sollazzarli.
Mr. Peabody, un gay old-fashion, un po’ prima donna, con un’esperienza teatrale è ricoverato in ospedale. Indossa vestaglie molto colorate e ha un atteggiamento frivolo. Con Lake comincia una profonda amicizia, con intensa complicità. Il ragazzo s’innamora.
Se il soggetto può avere delle lacune, la sceneggiatura è ben scritta, con personaggi dettagliati e brillanti. Lake è ben delineato e la sua fidanzata lo completa. Desiree è gioiosa, spiritosa, simpatica. Accetta la scelta di Lake e ne definisce il significato: “Tu lotti contro la natura stessa.”
C’è pure una denuncia sul trattamento dei degenti nelle case di riposo, soggiogati con un’abbondante quantità di medicinali.
La storia è spensierata, romantica, sentimentale. Il film ha tanta devozione al tema, raggiunge un tono romantico quando Lake prende le pillole di Mr. Peabody ed entra in un sogno con musica paradisiaca.
C’è una colonna sonora costante, il desiderio di deformare l’immagine, l’impiego dei ralenti, i primi piano per esaltare l’erotismo, smorfie ineseguibili per una alterazione del corpo del giovane protagonista.
A differenza degli altri film, il regista evita il sesso esplicito, ed è un merito perché c'è concentrazione sulla storia.
Il regista azzarda l’impossibile con la convinzione di un amore unilaterale. Mr. Peabody non è infatuato, forse l’incombente senso della morte gli impedisce di vivere l’affetto come una liberazione. Si fa corteggiare da altri giovani, scatenando la reazione gelosa di Lake, scaraventa una torta addosso a uno spasimante.
Sono gradevoli le scene di Lake con la sua girlfriend. Desiree è magnificamente pazza. I dialoghi delirano: il giovane attacca la giornalista canadese Naomi Klein, idolo della fidanzata, la quale dovrebbe incontrarla a breve. Lake la provoca, se No logo è contro il logo, ora che No logo è diventato un logo, dovrebbe essere contro se stesso?
La sceneggiatura è ottima. Nella film c’è la battuta più spassosa ascoltata al festival di quest’anno. Un altro dialogo fra Lake e Desiree:
“Penso di essere un feticista.”
“Tipo leather?”
“Non così brutto.”
Raffaella Serini, “Festival di Venezia 2013: «Io come Pattinson? Magari»”, www.vanityfair.it/show/cinema/13/08/29/festival-di-venezia-2013-gerontophilia-attore-pattinson, 29 agosto 2013
Sigmund Freud, Tre saggi sulla teoria sessuale, Bollati Boringhieri, Torino, Prima edizione 1975, Ristampa maggio 2010
Se un ragazzo adolescente ama un uomo di ottant’anni è un feticismo? Oppure è un normale amore?
Bruce LaBruce, il bizzarro regista canadese, racconta questa storia nel film Gerontophilia presentato alla 70. Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.