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The blind man who did not want to see Titanic – Il cieco che non voleva vedere Titanic

The blind man who did not want to see Titanic – Il cieco che non voleva vedere Titanic

Regista: Teemu Nikki

Cast: Petri Poikolainen, Marjaana Maijala, Samuli Jaskio, Matti Onnismaa, Rami Rusinen

Paese: Finlandia

Anno: 2021

Autore recensione: Ciro De Luca

È sempre bello immergersi in poche esplorate cinematografie, probabilmente non dalle parti delle grandi scuole classiche o con uno storico di particolare riconoscibilità, ma di cinema se ne fa e se ne conosce molto ed è questo secondo caso ad interessare il nostro protagonista, che di sensi e senso del cinema ne sa parecchio.

Cinema finlandese e cinema della disabilità, camera che tallona in primissimo piano il viso di Jaakko e i contorni sfocati, ridotti ad una minima percezione degli ambienti. Cieco e sulla sedia a rotelle, Jaakko è un cinefilo incallito, e ad alimentare questa sua passione c’è Sirpa con cui intrattiene una tenera relazione telefonica, tra piccata ironia, tanta sintonia e tra chiacchiere ed opinioni su film impressi nella memoria.

Rifuggendo da melense trappole, come l’iconica storia d’amore del Titanic, sbeffeggiata, ma pretesto per un’incontro e magari ricredersi e crederci veramente in un futuro in cui l’amore non è solo materia filmica.

Speculare invece è tutta la costruzione narrativa che è piena struttura d’avventura e dinamicità, Jaakko decide di raggiungere Sirpa in preda ad un malore e la storia diventa pretesto per vivere un viaggio che nulla ha da invidiare alle migliori epopee cinematografiche, un percorso dell’eroe ricco di tensione, dramma e crimine. 

Se il cinema è specchio della realtà, allora usarlo per vivere ed affrontare l’ignoto si rivela l’arma giusta.

Attingere a pieni mani a vari fonti testuali e autoriali (più di tutti si strizza l’occhio a Schnabel) si rivela quasi un gioco, come per le colte citazioni del protagonista, resta peró una sensazione di inespresso o almeno la mancata occasione di timbrare il cartellino dell’unicità. 

Il racconto è coinvolgente, la sensibilità del racconto è ben espressa, Jaakko è un eroe titanico certamente, ma di terre già conquistate.