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Desde allá – From Afar – Ti guardo

Desde allá – From Afar – Ti guardo

Regista: Lorenzo Vigas

Cast: Alfredo Castro, Luis Silva, Jericó Montilla, Catherina Cardozo, Jorge Luis Bosque, Greymer Acosta, Auffer Camacho, Ivan Peña, Joretsis Ibarra, Yeimar Peralta, Scarlett Jaimes. Ernesto Campos, Marcos Moreno, Jesús Las Rosas, Alí Rondón, Leovigildo Álvarez, Geralt Jiménez, Oswaldo Chacha, Felipe Massiani

Provenienza: Venezuela, Messico

Anno 2015

Vecchia checca.”

In Venezuela, durante la presidenza di Hugo Chávez, la povertà è stata ridotta notevolmente: dal 50% del 1999 al 27% nel 2011. (1) Chávez ha ottenuto altri significativi risultati: l’incremento della scolarizzazione, una sostanziale riduzione della mortalità infantile, un miglioramento negli investimenti della sanità. Effetti ragguardevoli, ma non stabili. Il motivo è semplice. Chávez li finanziò con i proventi della vendita del petrolio. Tanti soldi, il Venezuela è il quinto produttore al mondo di petrolio, il 95% del totale delle esportazioni. (2)

Ha utilizzato questa ricchezza svuotando le casse e non investendola per lo sviluppo. Gli effetti sono stati ideali in un primo momento, per poi diventare disastrosi. L’industria del petrolio ha aumentato considerevolmente i dipendenti ma l'estrazione si è dimezzata per scarsità di finanziamenti

Continuando a spendere senza criterio, le riserve valutarie sono svanite, il Venezuela riesce a finanziarsi solo concedendo in garanzia i giacimenti di petrolio. I dollari sono spariti, i tentativi di sostenere il cambio inutili e goffi, al mercato nero il valore del dollaro è raddoppiato. Il calo del prezzo del petrolio ha fatto il resto: un PIL diminuito del 4% nel 2014, e una fuga della classe media. (3)

La conseguenza più drammatica è un’inflazione senza controllo. Il dato ufficiale, del 68,50%, è il peggiore al mondo, nessun nazione, nemmeno quelle in guerra hanno una percentuale superiore. Non ci sono segni di miglioramento. Infatti, il FMI ritiene più probabile il 160% d’inflazione, tendenziale al 200% nel 2016. (4)

È il paese del regista Lorenzo Vigas, vincitore del Leone d’oro a Venezia nel 2015 con Desde allá – From Afar.

Con queste parole Lorenzo Vigas ha ringraziato per il premio:

I want to dedicate this prize to my amazing country, Venezuela. We’ve been having some problems, but we’re very positive. We’re an amazing nation and we’re going to start talking to each other more.” (5)

Infatti, il Venezuela è un luogo “amazing” stupefacente, sorprendente ma con enormi difficoltà nella vita quotidiana. Gli indigenti non hanno bisogno di erogazioni liberali ma di un impiego vero. E per avere lavoro c’è bisogno di produttività, di stimoli, di organizzazione, di uno stato efficace e non corrotto. Il populismo è la faccia più subdola della corruzione.

Desde allá – From Afar è una produzione Venezuela e Messico. Fra i produttori c’è lo sceneggiatore messicano Guillermo Arriaga. La produzione ha sofferto di molte ristrettezze. Il problema principale era trovare i soldi. Appena trovati subentrava immediatamente una complicazione maggiore. Con il rapidissimo elevato aumento dei prezzi, il denaro stanziato, dopo una settimana, aveva perso il suo valore, pertanto, era obbligatorio lavorare velocemente: 

Assolutamente, a causa dell’inflazione, che oggi è arrivata al 200%, quando in un paese normale è sul 3-4 % è molto difficile lavorare. Basti pensare che quando ricevi dei soldi per fare un film hanno un valore e dopo due mesi non servono più a nulla, sono svalutati e quindi il problema dei finanziamenti è sicuramente qualcosa da mettere in considerazione. Siamo stati supportati dal CENAC, ovvero il centro di cinematografia del Venezuela. I soldi alla fine arrivano ma le riprese non sono immediate e al momento di fare le riprese bisogna cercare nuovamente altri fondi.” (6)

Per Lorenzo Vigas è il primo lungometraggio. Aveva girato un solo cortometraggio Los elefantes nunca olvidan presentato al festival di Cannes nel 2004.

Guillermo Arriaga è pure lo sceneggiatore. I due attori principali sono Alfredo Casto e Luis Silva. Il cileno Alfredo Castro è cresciuto con il regista Pablo Larraín. Insieme sono stati alla Mostra del cinema di Venezia nel 2010, con il film Post Mortem.

Siamo a Caracas, Armando (Alfredo Castro) si aggira nei pressi di una fermata dell’autobus.

Lo sguardo incrocia un bel ragazzo. Armando è omosessuale. Lo accompagna a casa e lo paga per spogliarsi di fronte a lui. Si masturba, non lo tocca e non si fa sfiorare. È uno squallido incontro. 

Armando è un piccolo borghese, ha un'attività nelle protesi dentarie e ha un buon guadagno. 

Vive solo. Ha una sorella, alla quale racconta di aver intravvisto il padre. Non sappiamo e non sapremo nulla, ma facilmente il padre li ha abbandonati quando erano bambini.

In un abbordaggio in strada, incontra Elder, adolescente, arrogante, ha una ragazza, è un finto duro. Il primo appuntamento è drammatico. Elder lo picchia e lo rapina. Nonostante il maltrattamento, ad Armando il ragazzo gli è entrato in testa. Lo cerca, lo segue, lo aiuta quando è ridotto male per una rissa. Lo porta in casa. Fra essi inizia un dialogo. Hanno qualcosa in comune.

Elder ha il padre in prigione, non ha studiato, non ha occupazione. Contemporaneamente, Armando ha l’ossessione del padre scappato e ora ritornato a Caracas.

I rapporti cambiano. Ora è Armando a sfuggire ed Elder l'insegue, lo aspetta. Quest'ultimo si è innamorato e finalmente, hanno un atto sessuale completo.

VENEZUELA

Per l’autore è una storia universale, valida ovunque. Potrebbe essere successa a Vienna. (7) In realtà è difficile immaginare delle vicende simili a Vienna, per lo meno avrebbe caratteristiche diverse. Il Venezuela è lo sfondo. I manifesti con il viso di Maduro sono attaccati ai muri. Ma oltre l’atmosfera non concede altro. Diverso il ruolo della capitale Caracas.

CARACAS

Sí creo que la ciudad de Caracas es un personaje más en la película, y fue una decisión adecuada ubicarla ahí.” (8)

Caracas è il vero protagonista. Con le sue vie piene di gente, di ragazzi senza speranza, in attesa di qualcosa d'impossibile. Nel frattempo si dedicano ad alimentare la delinquenza. Gli scontri sono tesi e continui. Ogni motivo è buono per provocare una scazzottata, per uccidersi per motivi futili.

Secondo il sito di ricerca Numbeo, Caracas è la quinta città più pericolosa al mondo. La prima, considerando che le quattro peggiori sono tutte più piccole. Camminare di notte da soli in sostanza equivale a un suicidio. (9) Nel 2014 ci sono stati 24.980 omicidi. (10)

La condizione della capitale è confermata dallo stesso autore:

Inoltre la delinquenza negli ultimi cinque anni è aumentata vertiginosamente: non è sempre stato così, ma oggi dopo le 8 di sera per le strade di Caracas non c’è più nessuno, non è una città sicura e tutti si chiudono in casa. Quando fai delle riprese di un film bisogna prendere mille precauzioni, ma allo stesso tempo è una delle città più interessanti del Sud America al momento per poter fare un film e questa tensione che c’è tra le classi sociali aiuta a raccontare nuove storie”. (11)

Lorenzo Vigas non nasconde la situazione e la utilizza per accentuare i contorni dei personaggi. Caracas poi si trasforma nel parallelismo di due personaggi aggiuntivi. Elder è un ragazzo di strada, è un figlio di Caracas, senza quella città intorno sarebbe diverso. Vicino a Elder c’è una ragazza facile, menefreghista e finti amici: “Dammi trecento carte e ti passo l’informazione.”

Al netto della criminalità, Caracas ha un fascino speciale, incomparabile. Perciò fornisce gli stimoli necessari ai personaggi. La violenza di Elder è incoraggiata dalla fatale metropoli, il tafferuglio nel bar ha un senso.

OMOSESSUALITÀ

Quanto è importante l’omosessualità nella storia? Secondo il regista non è essenziale: 

It is not film about homosesualtiy it is a film about emotionality need.” (12)

Armando avrebbe potuto conoscere una vedova di sessanta anni, e si sarebbe innamorata della donna:

Creo que no es, en absoluto, una película gay, sino sobre necesidades emocionales, carencias emocionales. Si a Elder, al joven de la calle, lo hubiera cuidado como lo cuida, una señora de 60 años, en lugar de Armando, y le hubiera hecho lo que le hace, Elder se hubiera terminado enamorando de esa señora.” (13)

Elder ha una solitudine di fondo e anzitutto una mancanza affettiva. Non basta avere una fidanzata zoccola o degli amici sciatti; non conosce l’amore. Ha tanta voglia di essere amato e di amare. L’appuntamento con Armando non lo lascia indifferente. Armando lo corteggia appassionatamente. Elder cede. Sebbene lo abbia picchiato, tentato di derubarlo, davanti al coraggio masochista di Armando, il ragazzo soccombe. Gli salta addosso e lo trascina a letto concedendosi fisicamente. Se l’omosessualità è un caso, perché l’autore ha scelto questa tipologia di relazione sentimentale? Soprattutto perché ci presenta un gay atipico e freddo?

OMOSESSUALITA’ LATENTE DEI DUE PERSONAGGI

Qualcosa ha impresso la psiche di Armando. Non nasconde la sua sessualità ma la affronta in maniera incompleta. La reprime fino a scatenare la massima drammaticità nella conclusione. È attratto dai giovani, però di fronte alla loro condiscendenza non vuole toccarli e non vuole farsi toccare. È un legame quasi virtuale, da guardone. Il padre gli ha segnato il destino, la sua fuga l’ha castrato. Il rifiuto ad avere dei rapporti, sia carnali, sia sentimentali, completi, è il suo modo di negare la sua omosessualità. 

Armando però non si lascia toccare da nessuno, non vuole avere altri contatti con le persone e quando Elder decide di colpirlo per rapinarlo, succede qualcosa nel cervello di Armando. Scatta così la domanda se una relazione tra i due è davvero possibile. Elder sarà lo spartiacque tra vivere ed essere un fantasma per le strade di Caracas”. (14)

È l’amplesso completo a istigare la risposta bastarda dell'epilogo. Armando rifiuta di amare. Come il padre ha rifiutato di amarlo. È la ragione del perché non accetta la sua omosessualità.

CARATTERI – ARMANDO

La peculiarietà di Armando è fondata da una angosciosa solitudine. Possiede un vasto appartamento ma privo di calore umano. Tutto è ordinato, è un uomo ossessionato, incompleto, pignolo. Si masturba squallidamente, un misero gesto. È vergine, sia nel corpo, sia nel cuore. Blocca il suo carattere e il suo desiderio:

Potremmo definirlo come un complesso di verginità. C’è un momento, nell’infanzia, in cui apri il tuo corpo agli altri, ti piace toccare ed essere toccato, scoprire cosa c’è al di là del tuo corpo. Se succede qualcosa, se il flusso di emozioni per qualche motivo viene interrotto, è facile rimanere intrappolati in questo complesso. Forse è quanto è successo ad Armando… Non posso dirlo: lo scoprirete vedendo il film.”

La sua verginità dipende dalla mancanza di affettività e dalla diffidenza nelle persone. Non ha un amore, non ha amici. Ha una sorella con la quale non è d'accordo come affrontare il padre ritornato.

CARATTERI – ELDER

Elder s’incunea nel vuoto di Armando da una piccola fessura. In realtà pensa di essere riuscito a entrare ma è costretto a ricredersi. Oramai Armando è senza speranze. 

In una conversazione, l'argomento si sposta nelle relazioni con i rispettivi padri. Armando chiede al ragazzo se lo picchiasse, la risposta è affermativa. Al contrario, Armando afferma di non essere mai stato colpito. 

Se avessero dei figli quale sarebbe stato il loro comportamento? La risposta di Elder è spietata: li avrebbe picchiati perché avrebbero imparato subito gli stenti della vita. Quella di Armando è una bugia: non lo farei mai. Dialogo fondamentale per la conclusione della storia.

Mentre Elder ha un genuino carattere ma ostruito dalla mancanza di affetto e dall'esistenza disordinata, Armando è consumato, stanco, cinico, distrutto, falso, menzognero.

Elder nella sua semplicità, addirittura, presenterà Armando alla madre. Vuole coprire il vuoto di sentimento.

CARATTERI – PADRE DI ARMANDO

È estraneo, inquadrato unicamente da lontano. È elegante, benestante. Non dice una parola. Si ipotizza la conversazione fra Elder e il padre di Armando obbligando a riflettere.

Quest’uomo è però un ostacolo nella loro relazione. Elder lo capisce e non sconvolge Armando quando proclama: “Lo uccido io a tuo padre.” È il subdolo carattere di Armando. Lo vorrebbe morto. Ma essendo meschino e codardo aspetta che lo faccia Elder.

LOS ELEFANTES NUNCA OLVIDAN (15)

È il corto di Lorenzo Vigas presentato a Cannes nel 2004. Anche a questa produzione collaborò Guillermo Arriaga.

Siamo in una zona rurale del Venezuela. Un ragazzino, Juan, ha acquistato una pistola. Con la sorella adolescente, maggiore di lui, vuole assassinare il padre Pedro. 

I fratelli sono stati abbandonati dal genitore, un uomo violento con la madre e la figlia. Juan era troppo piccolo quando se ne andò.

Si trovano contemporaneamente al padre nel furgone di un camion. Sono loro tre. Si guardano. Pedro non li riconosce ma gli sembra di averli già visti. Si vanta di essere chiamato nel villaggio elefante, perché: “nunca me olvide una cara”. Riconosce il volto di tutti ma non quello dei figli.

Quando Juan lo affronta con la pistola, il padre gli molla un ceffone e rimane con l’arma in mano.

Nel corto ci sono delle tematiche riprese anche in Desde allá – From Afar.

Una sorella e fratello vivono in case separate. Il loro passato, il rapporto fra padre e figli è sconosciuto, immaginiamo delle violenze, addirittura sessuali alla ragazza.

C’è il desiderio di liberarsi della pesante figura del padre. E può ottenerlo attraverso l’unico sistema possibile in una società dove la brutalità è questione quotidiana: sparandogli.

Rispetto Desde allá – From Afar abbiamo la città contro la campagna. Pedro è volgare, sporco, trasandato rispetto all’eleganza del padre di Armando. Ma in Los Elefantes Nunca Olvidan ci sono i geni della pellicola successiva.

È il primo film della trilogia sull'amore e sugli scontri padre e figlio.

TRITTICO SUL PADRE

L’autore ha la necessità di descrivere le connessioni fra figlio e padre. Avrà una motivazione psicologica non conosciuta. Alla conferenza stampa a Venezia scherza: la gente potrebbe pensare che abbia un padre pessimo, al limite della legalità. Invece riferisce di una relazione buona, e di un genitore presente e affettuoso. 

Lo stesso Lorenzo Vigas parla di ossessione: 

Luego se convierte en eso... Pero al principio es una fuerza paternal. Me obsesiona ese tema de la paternidad en un subcontinente donde los padres no están en la casa. Muchos países latinoamericanos son muy machistas, y la figura paterna está y no está. Se va. Son las madres las que crían y sacan la casa adelante. Quizás por eso me interesa tanto el tema.” (16)

Juan e la sorella di Los Elefantes Nunca Olvidan potrebbero essere Armando e la sorella maturi. L’odio per il padre potrebbe essere nato alla medesima età.

Il desiderio della morte è il sistema ragionevole per sciogliere i confronti generazionali. È il metodo utilizzato da Edipo per risolvere il suo conflitto: uccidere il padre.

Differisce l'ambiente sociale. I figli di Los Elefantes Nunca Olvidan sono poveri e vivono in un villaggio rurale. Armando e la sorella sono facoltosi e vivono in città. Nonostante questa differenza, i comportamenti saranno simili. Le differenze generazionali sono identiche indipendentemente dalla classe sociale, dallo stile e dalla prosperità economica.

GLI OPPOSTI DEL FILM

Sono molti gli opposti, i confronti, le contrapposizioni create dall'autore.

I due personaggi principali sono contrari. Il regista lo mostra in una scena a casa di Armando. Quest'ultimo ed Elder stanno cenando. Intorno c’è la freddezza della casa. Sono di profilo, uno di fronte all’altro, ripresi in campo medio. Ad accentuare la separazione c’è un pilastro, un ostacolo, il quale divide esattamente la scena e i due uomini. Elder sta mangiano rumorosamente, velocemente, a bocca aperta, chino sul piatto. Armando mangia con eleganza e raffinatezza. Sono all'opposto, c’è una differenza di agiatezza. Armando è un borghese, ha un buon lavoro e denaro. Elder è di una famiglia disgraziata e senza futuro.

Un altro contrasto c’è lo conferma il regista:

“ … society absolutely the opposite, Venezuela is very phisical, hug each other, kiss each other, make love a lot and Armando loves only see, from distance, from far, and he doesnt allow anybody to touch him, i want to play with two contrast.” (17)

Armando ripudia il contatto fisico mentre Elder nella sua esuberanza ricerca un’erotismo massimo.

FINALE

Nel finale tutte le contraddizioni drammatiche scoppiano. I personaggi mostrano la loro particolarità. 

Si parte dal colloquio fra Elder e il padre di Armando. Il ragazzo lo affronta personalmente, poiché comprende le sofferenze di Armando. Lo ferma per strada, sono inquadrati da distante, in campo lungo, parlano, ma non conosciamo le loro parole.

Da questo abboccamento si scatena la vendetta impulsiva di Elder, non frenata da Armando. Dovrebbe essere la persona matura a bloccare l’azione di Elder ma Armando consapevolmente non l'impedisce. È il gesto di amore di Elder, esso è capace di amare mentre Armando è irrecuperabile nella sua indifferenza.

Lorenzo Vigas: 

Penso che una delle cose importanti quando si fa un film è far pensare lo spettatore una volta uscito dalla sala. Però non ho pensato a questa possibilità quando ho scritto il film. Armando non riesce a livello emozionale a portare avanti la relazione e quindi decide di rifiutarla. Sono contento però che ci sia questa possibilità nei pensieri del pubblico”. (18)

Si ritorna al colloquio sul comportamento di un’ipotetica paternità. Armando assicurò l’incapacità di colpire un eventuale figlio. Elder fu onesto affermando l’esatto contrario. Il bugiardo è Armando. Al termine picchierà Elder, lo colpirà selvaggiamente, e come fece suo padre, lo ripudierà.

È analogo allo schiaffo del padre di Juan in Los Elefantes Nunca Olvidan. In entrambi i film il genitore continua a respingere i figli.

LINGUAGGIO E STRUTTURA DEL FILM

La trama ha una predominanza su Armando. È il personaggio caratteristico poiché assume la doppia figura: figlio abbandonato e padre virtuale.

L’accentuazione avviene con l'uso dell'effetto flou durante le sue ricerche spasmodiche. Solo esso è a fuoco, il resto appare inverosimile, quasi teatrale, invece ha una potenza letteraria.

Armando è sottolineato da molte inquadrature da dietro, si osserva la schiena, le spalle, una tecnica per delimitare la sua psicologia corrotta.

Su Elder l’autore ha pietà. Lo comprende e lo lascia sfogare. È la vittima predestinata. 

Il linguaggio furioso non si manifesta a caso. È il risultato di un comportamento. 

  1. www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ve.html

  2. www.investireoggi.it/economia/venezuela-in-ginocchio-dalla-cina-altri-10-miliardi-e-il-petrolio-diventa-un-bancomat/

  3. www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ve.html

  4. www.investireoggi.it/economia/il-venezuela-alza-il-salario-minimo-del-30-ma-al-cambio-reale-vale-appena-13-dollari/

  5. http://variety.com/2015/film/news/venice-film-festival-winners-announced-1201591867/

  6. http://xl.repubblica.it/articoli/desde-alla-storia-damore-dellesordiente-lorenzo-vigas/26049/

  7. www.youtube.com/watch?v=TQDU54naGm0

  8. www.correcamara.com.mx/inicio/int.php?mod=noticias_detalle&id_noticia=5863

  9. www.numbeo.com/crime/rankings_current.jsp

  10. www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/10/venezuela-maduro-nasconde-i-dati-economici-ma-il-collasso-e-conclamato/1757430/

  11. http://xl.repubblica.it/articoli/desde-alla-storia-damore-dellesordiente-lorenzo-vigas/26049/

  12. www.youtube.com/watch?v=TQDU54naGm0

  13. www.correcamara.com.mx/inicio/int.php?mod=noticias_detalle&id_noticia=5863

  14. http://xl.repubblica.it/articoli/desde-alla-storia-damore-dellesordiente-lorenzo-vigas/26049/

  15. www.youtube.com/watch?v=GynEV9u61kw

  16. www.correcamara.com.mx/inicio/int.php?mod=noticias_detalle&id_noticia=5863

  17. www.youtube.com/watch?v=TQDU54naGm0

  18. http://xl.repubblica.it/articoli/desde-alla-storia-damore-dellesordiente-lorenzo-vigas/26049/