80. Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica Di Venezia, 30.08 - 09.09 2023 - Film E Recensioni
Recensioni, notizie e analisi dalla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 30.08 - 09.09 2023
I film più importanti della Mostra secondo la redazione di popcinema.org.
Autore Roberto Matteucci
VENEZIA 80 CONCORSO
BASTARDEN
Regia Nikolaj Arcel
Interpreti Mads Mikkelsen, Amanda Collin, Simon Bennebjerg, Melina Hagberg, Kristine Kujath Thorp, Gustav Lindh / Danimarca, Germania, Svezia / 127’
“È un padrone strambo.”
Nel XVIII secolo, il francese Antoine Augustin Parmentier valorizzò le qualità delle patate, ottimo sostituto dei cereali. Organizzò una piantagione di patate e diffuse il consumo del tubero. Per le sue caratteristiche, per il crescere sotto terra, la patat alleviò i mortali problemi di carestia e di fame nel mondo. Il filmmaker Nikolaj Arcel dirige una pellicola in costume ambientata nella Danimarca del settecento. La brughiera è arida e il vanitoso capitano dell'esercito in pensione, Ludvig von Kahlen, sfida la burocrazia di corte. Si impegna di renderla fertile coltivando patate. È un compito difficile, gli ostacoli sono molti: nomadi ghettizzati, un ricco signore latifondista, gelosie fra donne, bufere inclementi, assalti armati e una giustizia evanescente. Un film ostinato, combattivo, con un infinito illimitato come era la groviera danese.
DOGMAN
Regia Luc Besson
Interpreti Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Clemens Schick, Grace Palma / Francia / 114’
“They trust humans.”
Luc Besson è un maestro del film d'azione, capace di raffigurare storie di differente levatura ma mai noiosi. Douglas è un uomo di mezza età, si muove su una carrozzella, ama travestirsi. La polizia lo ferma su un furgone. Il cassone contiene il suo occulto mistero, la sua terrificante arma: una muta di cani. Sconfitto dalla vita, picchiato e allontanato dal padre, tradito dal fratello si trova ad affrontare fin da adolescente una esistenza solitaria. L'esagerata antropomorfizzazione dei cani suscita dei disagi raziocinanti ma Edith Piaf nel catartico finale lo aiuta a concludere.
MAESTRO
Regia Bradley Cooper
Interpreti Carey Mulligan, Bradley Cooper, Matt Bomer, Maya Hawke, Sarah Silverman, Josh Hamilton, Scott Ellis, Gideon Glick, Sam Nivola, Alexa Swinton, Miriam Shor / Usa / 129’
“I miss terribly.”
Leonard Bernstein e la moglie Felicia sono stati, involontariamente, i fondatori dei radical chic. Nella loro casa di Park Avenue a New York, in un party a favore delle Pantere Nere, partecipava pure il giornalista e scrittore Tom Wolfe. Sprezzante, come nei suoi articoli, massacrò l'ipocrita perbenismo della coppia.
Il tempo passa e il liberal Bradley Cooper ne esalta la personalità, le disinvolte relazioni umane, le loro feste, gli approcci mondani, in un film piatto, privo di emozioni, rimbambendo gli spettatori con uno tsunami di chiacchiere scarsamente cerebrali.
Un democratico radical chic dei nostri giorni celebra il suo antenato illustre.
PRISCILLA
Regia Sofia Coppola
Interpreti Cailee Spaeny, Jacob Elordi, Dagmara Dominczyk / Usa, Italia / 110’
“You are just a baby.”
Il film Priscilla racconta la nascita dell'amore fra Elvis Presley, già famoso in America, e una ragazzina minorenne, Priscilla, figlia di un ufficiale dell'esercito. Sia Elvis, sia Priscilla sono immaturi, acerbi, sciocchi. Elvis è viziato, seguito da manager autoritari.
Non c'è nulla di nuovo. I soggetti cinematografici si sono esauriti, causando un abuso di altre biografie. Esaurito il filone, gli sceneggiatori si sono gettati come avvoltoi sui personaggi secondari: moglie, figlie, amici, giardinieri, chauffeur ecc.
È tutto monotono, già visto, già fatto, inutile e sopravalutato.
THE KILLER
Regia David Fincher
Interpreti Michael Fassbender, Tilda Swinton, Charles Parnell, Arliss Howard, Kerry O’Malley, Sophie Charlotte, Emiliano Pernía, Gabriel Polanco / Usa / 118’
“I am what I am.”
Non è facile il mestiere del killer. Ci sono numerose malattie professionali, uno studio ostinato, la meditazione di un anacoreta, un piano dettagliato in ogni minima sfumatura. Malgrado le accortezze, qualcosa non procede bene. Uno sbaglio e il killer diventa a sua volta il bersaglio di un datore di lavoro efferato e incapace di perdonare perfino un singolo errore.
Eliminare la fonte della minaccia è un scontro implacabile e sanguinoso.
Tensione, apprensione in un bel film lineare con alcune incertezze ma giammai soporifero.
AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE)
Regia Ryusuke Hamaguchi
Interpreti Hitoshi Omika, Ryo Nishikawa, Ryuji Kosaka, Ayaka Shibutani / Giappone / 106’
“Sei troppo smemorato.”
La società giapponese rurale è sempre stata restia ad accogliere dei nuovi arrivati. Retaggio medievale di una responsabilità collettiva per i reati personali. Accade in un villaggio circondato da una rigogliosa foresta e di animali liberi. Gli abitanti sono orgogliosi e possessivi del proprio paese. La proposta di costruire un complesso turistico è interpretata come un pericolo per la loro chiusa collettività. La difesa del territorio è inflessibile.
Fortunatamente non è un film eco terroristico secondo i canoni dell'ecologismo religioso attuale, ma un ritratto di una comunità speculare al paesaggio divino ma altrettanto complicato.
POOR THINGS
Regia Yorgos Lanthimos
Interpreti Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Suzy Bemba, Jerrod Carmichael, Kathryn Hunter, Vicki Pepperdine, Margaret Qualley, Hanna Schygulla / Regno Unito / 141’
“The whore is back.”
Il dottore Godwin Baxter ha avuto una infanzia crudele poiché fu oggetto degli atroci esperimenti medici del padre. Ora è un chirurgo affermato e bravissimo. Si diletta a generare degli innesti fra specie diverse. Il suo test migliore è quello di Bella, una donna incinta morente alla quale è stato trapiantato il cervello del figlio ancora nel suo utero.
Lo scopo di questa macabra storia è raffigurare divertente la manipolazione genetica degli esseri umani. Una eugenetica brutale, nonostante la disuguaglianza fra immagini e dialoghi, deprimente e insensibile.
FERRARI
Regia Michael Mann
Interpreti Adam Driver, Penélope Cruz, Shailene Woodley, Sarah Gadon, Gabriel Leone, Jack O’Connell, Patrick Dempsey / Usa / 130’
“Preferirei riarmare la Germania che dare un'arma a quella donna.”
Collocata in un'Italia in ripresa dopo i disastri della seconda guerra mondiale, il film Ferrari, rappresenta un modello, un mito glorificato per ricreare fiducia e potenza. La storia della Ferrari è lunga, il regista predilige concentrarsi sulle difficoltà finanziarie della ditta, le catastrofiche corse nelle rovinate strade della campagna. Le macchine corrono veloci ma la sicurezza è scadente.
Simultaneamente, Enzo Ferrari si divide fra moglie e amante, fra un figlio defunto e uno vivo.
Ritmo, tensione, rumore assordante dei motori e tanti morti sono le caratteristiche principali.
FUORI COMPETIZIONE
COUP DE CHANCERegia Woody Allen
Interpreti Lou de Laâge, Valérie Lemercier, Melvil Poupaud, Niels Schneider / Francia, Regno Unito / 93’
“Rende i ricchi ancora più ricchi.”
Woody Allen è il regista delle persone facoltose, borghesi, benestanti ma anche arroganti, cattive, crudeli. La visione, ironica e pungente, lo hanno reso l'autore principale di habitat eleganti, sfarzosi e pericolosi. In Coup de Change descrive un retroterra parigino al limite del crime story.
Il duello è tra casualità e pianificazione. Quale sarà il vincitore? A chi vanno le simpatie di Woody Allen?
L'epilogo piacevole e inaspettato lo rivela.
THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL
Regia William Friedkin
Interpreti Kiefer Sutherland, Jason Clarke, Jake Lacy, Monica Raymund, Lance Reddick / Usa / 108’
L'ultima pellicola del regista William Friedkin è un esempio di bravura, d'intelligenza. Prende la riuscita storia di vecchio film del 1954, L'ammutinamento del Caine con Humphrey Bogart, lo converte in una pellicola su un processo rinchiudendo un decina di attori in una sala. Non ci sono flashback, non ci sono inquadrature di navi, non ci sono richiami diretti, ma unicamente dialoghi vibranti, eccitanti mentre la camera gira sugli imputati, sui giurati magnificando commozione, passione, segreti, discordie.
HIT MAN
Regia Richard Linklater
Interpreti Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta / Usa / 113’
“Vivere pericolosamente.”
Un professore di filosofia ha un secondo lavoro anomalo. Infiltrarsi per conto della polizia di New Orleans come finto killer. Quando la polizia è a conoscenza di qualcuno alla ricerca di un sicario, gli invia l'insegnante camuffato e al momento del pagamento cattura i mandanti.
Il film progredisce con autoironia, fra eventi bizzarri e stravaganti. Gli arresti si susseguono fino ai dubbi provocati dall'incontro con una bella ragazza.
Il film è spassoso, ironico, con personaggi contemporaneamente strani e buffi.
THE PALACE
Regia Roman Polanski
Interpreti Oliver Masucci, Fanny Ardant, John Cleese, Bronwyn James, Joaquim De Almeida, Luca Barbareschi, Milan Peschel, Fortunato Cerlino, Mickey Rourke / Italia, Svizzera, Polonia, Francia / 100’
Cosa può demolire la reputazione di un ottimo regista come Roman Polanski, dedito a descrivere dolori, miserie inumane, ingiustizie, sventure? Dirigere un film comico e allegro. Non importa il risultato, la sola idea costituisce per i puristi un molesto delitto. Eppure il Polanski si dedica con passione a escogitare un campionario di umanità pazza: criminali, esagerati, sfruttatori, rozzi, mafiosi, truffatori, mignotte, porno attori decaduti, impiegati corrotti, ereditiere, rifugiati, ubriachi.
È il capodanno del duemila in un hotel di lusso delle montagne svizzere. Quando gli ospiti se ne vanno rimangono esclusivamente detriti, confusione, bottiglie rotte, sporcizia. La prestazione richiederebbe maggiore concentrazione, approfondimento ma eliminando pregiudizi.
HOLLYWOODGATE
Regia Ibrahim Nash’at
Germania, Usa / 89’
“I don't like journalist.”
Kabul, footage sgranato di una fuga. Una ennesima fuga degli americani, battuti dopo aver provocato stragi e devastazione. I talebani stanno controllando le armi accumulate e abbandonate. Il documentario mostra un generale e il suo staff nel compito di controllare l'arsenale lasciato. Sono armi sofisticate, complicate da usare. Spesso non hanno istruzioni, sono raffinate per un esercito popolare, nato dalla rivolta contro un sopruso. Il regista è pigro, sfaticato. Filma con uno snobismo simile a un colonialista inglese impegnato a sorseggiare del te all'ombra laddove osserva i suoi lavoratori raccogliere cotone sotto il sole cocente. La colpa della distruzione dell'Afghanistan? Ovviamente di quell'anno di governo dei talebani. E i dieci anni di governi agli ordini della NATO? È stato un rinascimento culturale? Il film è un'occasione persa e politicamente corretta.
ORIZZONTI
A CIELO ABIERTO
Regia Mariana Arriaga, Santiago Arriaga
Interpreti Theo Goldin, Federica Garcia, Maximo Hollander, Julio Cesar Cedillo, Sergio Mayer Mori, Julio Bracho, Cecilia Suarez, Manolo Cardona / Messico, Spagna / 117’
“Ya olvidalo.”
Due fratelli e una sorellastra iniziano un viaggio nel deserto del Messico. Non è una vacanza. Come in tutti viaggi è una speranza, una analisi individuale e collettiva, e una ragione di esistere. Per essi c'è una motivo drammatico, vogliono vendicare il padre ucciso in un incidente stradale. Colpito da un camion guidato da un autista fuggito senza soccorrerlo. Il film è lineare, purificatore ma termina con un esito più nobile: ora sono una famiglia.
OURA EL JBEL (DIETRO LE MONTAGNE)
Regia Mohamed Ben Attia
Interpreti Majd Mastoura, Samer Bisharat, Walid Bouchhioua, Selma Zeghidi, Helmi Dridi, Wissem Belgharek / Tunisia, Belgio, Francia, Italia, Arabia Saudita, Qatar / 98’
“Mi hai visto volare, vero?”
In questa epoca è faticoso e forse impossibile volare in Tunisia. Troppi sfruttamenti, avversità inarabili. Una convivenza divisa, una crisi economica inesorabile, un fallimento da evitare, una immigrazione di giovani. Le cause non sono attuali ma derivano da passate invasioni esterne, da chi riteneva con disumano atteggiamento compiere rivoluzioni con fiori avvelenati.
Raek ha un gesto inconsulto, si avventa nel suo ufficio con una mazza e sfascia tutto. Uscito di prigione rapisce il figlio piccolo. Raek vola e desidera mostrare il suo dono al bambino.
SER SER SALHI (CITTÀ DEL VENTO)
Regia Lkhagvadulam Purev-Ochir
Interpreti Tergel Bold-Erdene, Nomin-Erdene Ariunbyamba, Bulgan Chuluunbat, Ganzorig Tsetsgee, Tsend-Ayush Nyamsuren / Francia, Mongolia, Portogallo, Paesi Bassi, Germania, Qatar / 104’
“Your death is distant.”
Nella Mongolia attuale si combatte una lotta incruenta. È una battaglia simile a quelle dell'illustre compatriota Gengis Khan. Quale futuro avrà? Due adolescenti, con caratteri divergenti, cultura opposte, con famiglie di classi distante, si esaminano e si innamorano.
Ze è un bel teenager abita in una iurta con i genitori e una sorella. È studioso, brillante ma simultaneamente consapevole delle forze naturali e spirituali di un territorio affascinante e violento.
Maralaa appartiene alla nascente borghesia. Il padre è emigrato in Corea del Sud. Maralaa è diffidente e scostante. Accusa Ze di essere un imbroglione mentre l'imbrogliona è solo Maralaa. I grattacieli sono costruiti repentinamente, e le tende saranno abbandonate, quale Mongolia sopravviverà?
HOKAGE (OMBRA DI FUOCO)
Regia Shinya Tsukamoto
Interpreti Shuri, Ouga Tsukao, Hiroki Kono, Mirai Moriyama / Giappone / 95’
“Mi faresti a guardia del corpo?”
Shinya Tsukamoto presenta un frammento di antimilitarismo nel film Hokage. Hokage è più delicato, meno cattivo, più sensibile rispetto ai suoi precedenti film ma è ugualmente determinato a narrare la cattiveria della guerra. In Hokage la seconda guerra mondiale è finita ma le terribili conseguenze continuano. Le famiglie sono distrutte, le femmine piangono mariti e figli. I bambini sono diventati orfani e girano da soli alla ricerca di cibo e soprattutto di affetto. I soldati sono tornanti dal fronte frastornati, con notti piene d'incubi e fronteggiando fantasmi diurni. Altri militari giustificano le loro torture attribuendo la responsabilità a propri superiori.
Chiunque è vinto, sconfitto dalla guerra e dall'avidità. Solamente il fanciullo nel mercato è il simbolo di ottimismo.
YURT (DORMITORIO)
Regia Nehir Tuna
Interpreti Doğa Karakaş, Can Bartu Arslan, Ozan Çelik, Tansu Biçer, Didem Ellialtı, Orhan Güner, Işıltı Su Alyanak / Turchia, Germania, Francia / 116’
“Non tutto quello che è arabo è sacro.”
1996. In Turchia c'è in una forte instabilità politica. Il dissidio fra laici, sostenuti dalle forze armate, e gruppi religiosi intransigenti è conflittuale. Le fazioni litigano privi di mediazioni coinvolgendo perfino i giovani. Quest'ultimi devono scegliere fra una scuola laica e congregazioni religiose. Ahmet, un ragazzo di una buona famiglia, delinea queste due dimensioni umane. Frequenta una collegio pubblico ma dorme in un convitto gestito da musulmani integralisti. Il padre è un importante membro di una congregazione islamica autorevole. La scuola invece lo emargina e lo offende.
Film ha con richiami a Truffaut per il bianco e nero intenso ed emotivo. Il colore sopraggiunge quando Ahmet e il compagno di dormitorio Hakan decidono di scovare un tesoro nascosto.
STOLEN
Regia Karan Tejpal
Interpreti Abhishek Banerjee, Shubham, Mia Maelzer, Harish Khanna, Sahidur Rahaman / India / 92’
“Lei ha comperato il mio utero.”
Stolen ha una trama dicotomica, con linguaggi e strutture distinte. Il tormento della sparizione di una bambina di pochi mesi in una stazione si trasforma nella piaga sociale dell'affitto dell'utero. Nella sventura sono coinvolti due fratelli, i quali casualmente sono invischiati in sparatorie, inseguimenti, risse, pestaggi, uno spettacolo western in un'India contrastata.